Missione
Nel 1986, in una udienza a Roma, il Papa Giovanni Paolo II ci disse:
"Siate promotori e fautori della civiltà dell’amore, testimoni infaticabili della cultura della carità. "
Per vivere questo mandato, però, bisogna, andare alle cause dei mali che affliggono la nostra società: miseria, disuguaglianze, ingiustizie, attentati alla qualità della vita dipendono dalla ricerca egoistica di potere personale e, di conseguenza, dal disinteresse, anzi dal dispregio del bene comune, da insensata cecità nei confronti della società presente e delle generazioni future.
Per intervenire alle radici dei mali è necessario diventare consapevoli del fatto che siamo titolari di un ruolo altamente politico che si propone di difendere gli ultimi, i soli, i bisognosi, dall’arroganza della società e delle istituzioni. Questo vuol dire allargare il ruolo storico svolto dalle Misericordie alla consapevolezza civile.
Per fare un esempio:
• Chi non si accorge che oggi nella nostra città la maggior parte delle strade, antiche o tracciate di recente, sono senza verde e senza marciapiedi?
• Chi non sa che bambini, anziani e sofferenti hanno bisogno, come e più di tutti, di muoversi all’aria aperta senza respirare scarichi di vetture a motore? Che dovrebbero invece avere la possibilità di fermarsi nel verde (inesistente in molti quartieri, non solo nei nuovi insediamenti), per respirare aria pulita e godere della natura viva?
Affrontare con spirito civico questi e altri problemi del nostro territorio fa parte dell’intervento alle radici del male ed è una delle tante attività di denuncia e di pressione da continuare democraticamente, coinvolgendo le persone nella crescita e nella assunzione di responsabilità.